Onorevoli Colleghi! - Sempre più frequentemente siamo costretti ad assistere, impotenti, alle notizie del ferimento o dell'uccisione di persone incolpevoli da parte di «pirati della strada». Nella maggior parte dei casi i responsabili non sono delinquenti, non hanno problemi con l'alcol o con gli stupefacenti, non sono vittime del degrado sociale. Sono spesso persone «perbene» che trasformano, attraverso un comportamento irresponsabile, un mezzo di locomozione in uno strumento di morte. Non si può imputare alla fatalità o al destino la responsabilità di incidenti gravissimi nei quali i responsabili hanno violato palesemente tanto le norme del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada), quanto quelle di sicurezza e, soprattutto, quelle dettate dal buon senso. Non bisogna attendere che si verifichino dei casi clamorosi per fare scattare i «campanelli d'allarme», che talvolta si trasformano in irrazionali ricerche di «capri espiatori». Non bisogna attendere che vengano travolti dei bambini in bicicletta perché si prendano misure adeguate. La normativa vigente prevede sanzioni che, pur essendo state inasprite dalla legge 21 febbraio 2006, n. 102, appaiono ancora un po' troppo miti per coloro i quali causano il ferimento o la morte di altre persone violando le disposizioni del codice della strada. È necessario, oltre a un aumento dei controlli e a una maggiore fermezza nell'applicare le leggi vigenti, un ulteriore inasprimento delle sanzioni accessorie, compreso il ritiro della patente, l'unico strumento che possa in qualche modo «responsabilizzare» una consistente parte degli italiani al volante. Occorre altresì la responsabilizzazione sociale dei soggetti coinvolti, che può essere ottenuta obbligandoli a prestare servizio presso le unità di soccorso della Croce rossa. La sostituzione dell'articolo 222 del decreto legislativo n. 285 del 1992 è finalizzata a dare ai responsabili di incidenti stradali che hanno coinvolto altre persone una maggiore consapevolezza di quanto dolore e sofferenza simili comportamenti possano causare.

 

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